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Approfondimenti Mensili Elezioni Europee 2019

Il Vincitore delle Elezioni Europee

Le elezioni continentali sono state vinte sempre dallo stesso partito da quando sono state svolte la prima volta nel 1979. Il partito in questione si chiama ASTENSIONISMO. Chi si astiene è la maggioranza e non predica apparentemente nessun credo politico perchè semplicemente non partecipa.

Le elezioni continentali sono state vinte dallo stesso partito da quando furono svolte la prima volta nel 1979. Il partito in questione si chiama ASTENSIONISMO. Chi si astiene è la maggioranza e non predica apparentemente nessun credo politico perchè semplicemente non partecipa.

E’ un suo diritto ed è sancito da tutte le costituzioni dei paesi aderenti all’Unione Europea. Chi non si reca alle urne non vuol dire che non faccia politica anzi il suo non voto è di per sé un espressione spesso di lontananza, se va bene, oppure di abbandono, se va male. La negatività è un tratto politico.

Il parossismo dell’astenuto vacilla se trova un interesse nella società e nei suoi corpi intermedi. L’associazionismo e il volontariato come l’iscrizione a un sindacato, per i sistemi pubblici comparati, sono delle forme politiche assai più penetranti dell’espressione del voto, quindi anche chi si astiene può concorrere al benessere della collettività.

Quest’anno il partito egemonico ha però perso la maggioranza assoluta. E’ un segnale. Infatti il 49% degli aventi diritto non si è presentato al voto e viceversa hanno votato il 51%, una percentuale che, nonostante tutto,  sancisce un grande risultato anche perchè veniva da un 42,2% registrato nel 2014, il picco più basso mai raggiunto di partecipazione.

L’astensionismo arretra anche se rimane il movimento politico di maggioranza in quasi tutti i paesi. La Germania ha avuto un’affluenza del 61,9% e il partito, la CDU, che ha collezionato più voti si è fermato al 29%; in Francia il 51% ha votato e la Le Pen con il suo gruppo ha raggiunto il 23%; mentre in Italia il 56% si è recato alle urne con la Lega al 34% mentre il partito degli astenuti al 44%; in Spagna anche se Sanchez, leader del partito socialista, ha staccato tutti con il 33% solo il 64% è andato a votare.

Insomma, il vincitore è chiaro ed è l’astensionismo che comunica in modo indiretto un certo malumore e soprattutto un sentimento di non rappresentazione. Il decremento di ben otto punti percentuali di questo partito indica che lo spazio di manovra politica, per i partiti tradizionali aumenta e migliora le aspettative di partecipazione ritrovando la maggioranza con l’affluenza al 51%.

Grosse speranze sono riposte in questo nuovo parlamento nell’attesa che il grande vincitore non si riorganizzi e vinca le prossime.

Di Gianluca Pocceschi

scrittore, ricercatore indipendente e analista geopolitico. Nasce a Grosseto nel 1981. Negli anni accademici esplora l’Europa dalla Faculté des Lettres, Langues et Sciences Humaines di Angers. Si laurea in Relazioni Internazionali all’Università di Perugia e dopo studi sulla dissoluzione dell’ex Jugoslavia vola all’Ambasciata d’Italia a Belgrado.
Nei Balcani inizia a scrivere e dopo collaborazioni con testate online fonda geuropa.it
Frontiere senza nazioni è il suo esordio letterario.