“Nessuno vuole intervenire negli affari russi. La Russia è un paese molto grande, un paese molto vecchio, un paese molto sgradevole abitato da un numero enorme di persone in gran parte ignoranti con un enorme possesso di armi letali e in uno stato di estremo disordine. Inoltre la Russia è lontana.”
Winston Churchill
Ivan Golunov, come altri giornalisti russi, lotta contro Churchill per questo stereotipo datato pronunciato da il leader amico_nemico a margine della seconda guerra mondiale.
Il 6 giugno, Golunov, coraggioso e sfrontato personaggio del panorama giornalistico euroasiatico, è stato arrestato e bastonato a Mosca da dei poliziotti e poi accusato di possesso di droga. Le immagini del suo appartamento, palesemente finte, con stupefacenti messi in bella vista sono state scioccanti per la maggior parte del mondo mediatico a ovest degli Urali.
Nessuno fino a quel momento conosceva veramente Ivan se non chi avesse letto i suo reports su Meduza, un website lituano, dove veniva descritta la corruzione e le infiltrazioni criminali nella vita pubblica della Mosca putiniana. La levata di proteste dal mondo giornalistico russo e le prime pagine dei quotidiani finanziari con “We are Ivan Golunov” hanno impedito il peggio.
La Russia non è lontana.