“…la sfera europea è ormai la sfera necessaria in cui le masse popolari possono e quindi devono condurre più efficacemente le lotte per un nuovo ordine internazionale e per società meno ingiuste, cosi come – a suo tempo – l’unificazione nazionale costituì un enorme progresso e creò al tempo stesso condizioni più favorevoli per l’ascesa delle masse popolari.Le forze operaie e socialiste devono prendere nelle loro mani la causa dell’unità e della autonomia dell’Europa. Una tale determinazione non può non sollecitare altri strati sociali democratici e produttivi a pensare agli interessi profondi, e non soltanto immediati, dei loro paesi. Cosi a un’Europa conservatrice, e quindi debole, può succedere un’Europa forte, progressiva e democratica, con un’ ruolo attivo nella promozione dello sviluppo e della pace.”“Il compito di costruire un’Europa unita e autonoma non è compito che possa essere lasciato esclusivamente ai partiti politici: non ne verrebbero a capo. Non ne verrebbero a capo neppure da soli i movimenti sociali; e neppure i movimenti sociali e le forze politiche messi insieme.Abbiamo necessità di una cultura che pensi l’Europa, la sua identità, le sue radici, il suo destino, e che pensi la pace e lo sviluppo, e l’Europa come artefice di questi obiettivi.Dunque, una cultura che, con libertà e con rigore, pensi questi problemi: cioè che vi indaghi, ne mostri le soluzioni migliori. Crediamo che alle masse popolari, al movimento operaio e socialista, alle forze politiche che in Italia guardano all’Europa e che chiedono idee e conoscenze per l’Europa, per la pace e per lo sviluppo, non mancherà l’apporto della cultura italiana.”
Enrico Berlinguer nasceva a Sassari il 25 maggio del 1922. Queste sono le sue parole scritte su Critica Marxista (aprile 1984).