Il vittimismo di solito viene identificato con il soggetto radicale che gioca la “carta della vittima”, sempre a caccia di altri martiri da sventolare e che tratta la storia in questo caso britannica come una storia di “oppressione”.
Il conservatore combatte questo soggetto perchè lede e contrasta la tradizione di cui lui è l’espressione.
I Tories di Boris Johnson non possono resistere a giocare loro stessi la carta della vittima. La storia recente dei Bexiteers Tories è tutta racchiusa nel “povero” Cummings braccio destro di Bojo che si è particolarmente sbattuto delle regole anti COVID andando a incontrare chi voleva mentre gli altri cittadini se ne stavano chiusi in casa.
Downing Street è diventata il bunker di Cummings dopo le proteste che sono esplose: la vittima del clima che si respira e produce martiri. Un giornalista del Sun ha scritto di “furia e rabbia contro una corporazione che intasca miliardi dalla Brexit, i Tories supportano la nazione che depredano”; la BBC ha prodotto sermoni anti Cummings; Spikes tuona contro una classe politica isterica in preda a pregiudizi, confusa anche nella differenza tra fatti e opinioni”.
Il partito conservatore cala la carta della vittima e conquista consenso rafforzandosi tra i ceti medio bassi e la classe operaia della provincia piuttosto che tra alte sfere.
“I Laburisti sono per la condivisione, la gentilezza, i gay, madri single e Nelson Mandela” come ci insegnava il diario di Bridget Jones.
Oggi il 54% di chi lavora nelle università vota il Labour Party, il 23% i lib – dem e solo il 7% per i Tories. Nel 1964 votava Conservatore il 35%. Il “lato sbagliato della storia” dove la vittima è diventata il carnefice o viceversa.
Pinterest London Riot 2011