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Geopolitica Europea

Hitler sorride. Alternative fur Deutschland entra nel Governo della Turingia

Un termometro che assomiglia a quello della Repubblica di Weimar sta venendo alla luce in Germania. Il mercurio non è ancora avvelenato e forse non lo sarà mai, ma la frammentazione politica teutonica rivendica una sfiducia pressante sui pilastri democratici del secondo dopoguerra.

I 16 lander tedeschi non credono più nell’unicità dei volksparteien e nel 2020 probabilmente si confermerà il record del 2019 e la formazione della metà degli esecutivi sarà appoggiata da tre partiti.

Nessun land è guidato da un unico partito cosa che avveniva nel 40% dei casi nel 1990.

Il declino dei cristiano democratici della CDU e dei socialisti che negli anni Settanta monopolizzarono il potere con la loro quota combinata del 90% dei consensi sono scesi a patti e le drammatiche alchimie sono state evidenziato in Turingia dove Alternative fur Deutschland (AfD), un partito xenofobo di estrema destra verosimilmente erede in parte della tradizione nazista sostiene per la prima volta una compagine governativa in un Land.

Uno shock nazionale che viene poco menzionato negli altri Stati europei, ma con cui dovranno prima o poi fare i conti in virtù dell’avanzamento di questo soggetto politico anti – europeo, anti – democratico e dannatamente razzista.

Si tratta di un partito che siede nel Bundenstag, il parlamento tedesco, e i suoi membri nel Land bavarese non si sono alzati per commemorare il sindaco Walter Lübcke ucciso per mano di un assassino dichiaratamente nazista lo scorso giugno. Un altro delegato di Stoccarda ha bollato come, sostanza organica comunemente chiamata merda la minaccia terroristica della destra in confronto alla sinistra estrema e ai radicali islamici. Martin Hohmann, parlamentare AfD, ha accusato Angela Merkel di essere la responsabile a causa “delle politiche di apertura delle frontiere, se non ci fosse questa azione, Lubcke sarebbe ancora vivo”.

Il monopolio dei “partiti del popolo”, democristiani e socialisti, fu rotto nel 1980 dai verdi a cui si aggiunse con la riunificazione nel 1990 il partito di estrema sinistra Die Linke e nel 2013 è arrivata AfD, il seme nefasto dei fantasmi degli anni Trenta.

La gravità dei fatti è anche data dallo sdegno dei socialisti senza conseguenze sul governo; il partner di minoranza, sobillato e intimorito dalla costante caduta dei consensi, ha indetto manifestazioni e convocato un meeting dell’esecutivo per chiarire la pericolosa deriva. Un segnale di resa che Rosa Luxembourg può ammirare dall’alto.

Immagine in evidenza dal film Lui è tornato (2015). Credit by quinlan.it

Di Gianluca Pocceschi

scrittore, ricercatore indipendente e analista geopolitico. Nasce a Grosseto nel 1981. Negli anni accademici esplora l’Europa dalla Faculté des Lettres, Langues et Sciences Humaines di Angers. Si laurea in Relazioni Internazionali all’Università di Perugia e dopo studi sulla dissoluzione dell’ex Jugoslavia vola all’Ambasciata d’Italia a Belgrado.
Nei Balcani inizia a scrivere e dopo collaborazioni con testate online fonda geuropa.it
Frontiere senza nazioni è il suo esordio letterario.