Il 24 settembre scorso l’esecutivo francese ha presentato un disegno di legge sulla possibilità di accedere alla fecondazione artificiale anche per coppie gay e madri single.
Il Belgio aveva legiferato in merito già nel 2007 e quasi 2.000 coppie francesi erano andate oltre frontiera per usufruire di questo diritto sociale promosso da Bruxelles.
La associazioni che protestavano nel 2013 per la legge sui matrimoni tra umani dello stesso sesso promulgata dalla presidenza Hollande, si sono date appuntamento oggi domenica 6 ottobre per contrastare la nuova possibile normativa.
Manif pour Tous è l’associazione più agguerrita insieme a una dozzina di altre sigle che scandendo gli slogan del momento come “Liberté, Egalité e Paternité” hanno dato vita a una nutrita manifestazione per le strade di Parigi a cui hanno partecipato personalità politiche dell’ex Fronte Nationale di Marine Le Pen a sancire la stretta attualità politica della tematica.
La debolezza dell’establishment francese e macroniano di fronte ai Gilet Gialli ha fatto, già nei giorni scorsi, indietreggiare l’Eliseo dall’intraprendere questa nuova radicale strada che si inserisce nel quadro della legislazione sociale progressiva inaugurata con Giscard d’Estaing più 40 anni fa (vedere infografica).
Il filone inaugurato dalla discussione sulla fecondazione artificiale ha aperto una guerra culturale profonda e riavvicinato la profonda provincia francese con l’elettorato confessionale transalpino tanto da creare quel connubio che potrebbe ancora una volta macchiare il disegno di Macron di sbandamenti verso la Destra lepeniana.