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La Vera Mano Invisibile
L’industria dei trasporti marittimi è responsabile del “90% di tutto”. I suoi un milione e mezzo di lavoratori sono la linfa del Pianeta. Non importa che tu sia minimalista o massimalista, hai bisogno di loro. Con la Pandemia sono bloccati in mare da mesi. Cosa succederà?
Il Pianeta fagocita. Il primo pensiero dell’europeo, africano o asiatico è mettere qualcosa sotto i denti. Il dramma numero uno della Terra nei passati mesi di lockdown era costituito dagli approvvigionamenti alimentari.
In tempi europei normali, verso cui stiamo volgendo gli sguardi e dove proiettiamo i desideri, la nostra fonte di linfa diventa il Superfluo. “Niente è più utile del superfluo” insegnava Oscar Wilde identificando l’essenza del Capitalismo.
Essenziale e non Essenziale vanno a braccetto quando si parla di approvvigionamenti.
Mentre leggete almeno 60.000 navi da trasporto merci solcano i mari per portare IPhone dalla Cina, vestiti dal Bangladesh, carne dall’Argentina, petrolio dal Golfo persico e molto, molto altro ancora.
L’industria dei trasporti marittimi è responsabile del “90% di tutto”. Everything!
I suoi un milione e mezzo di lavoratori sono la linfa del Pianeta. Non importa che tu sia minimalista o massimalista, hai bisogno di loro.
250.000 di loro, con il COVID sono in mare da mesi e mesi perché magari sono filippini che si sono imbarcati per contratto dalla Cina e non possono sbarcare al termine dell’accordo che di norma dura 3 mesi per riprendere un aereo e tornare a casa.
Sono soggetti non graditi! Le chiamate di emergenza arrivano da tutto il mondo. Alcune righe, spesso scritte in un inglese approssimativo e come tante bottiglie nel mare, le e-mail vengono inviate a più destinatari: sindacalisti, ispettori marittimi, medici o amici.
Queste sono sempre le prime parole: “Per favore, aiutaci”.
Jomar scrive sotto lo pseudonimo di “Lupang423” per conto di un equipaggio filippino in rotta verso Gibilterra su un mercantile lungo 130 metri.
“Il mondo è nel caos, il virus sta colpendo ovunque e nessuno sa cosa succederà. Vorremmo tornare dalle nostre famiglie. Potrebbero essere stati infettati. Vogliamo tenerli tra le braccia prima che sia troppo tardi. Per favore, inoltra la nostra richiesta.”
A centinaia di miglia nautiche di distanza, anche Yuri richiede assistenza. Il giovane russo ha dichiarato di essere “bloccato” al largo delle coste della Nigeria con “un gran numero” di suoi compatrioti.
Questa è la vera mano invisibile.
Foto Andrew Leu via unsplash