Boris Johnson ha vinto la leadership contro il suo rivale moderato Jeremy Hunt, con 93.000 su un totale di 150.000 voti provenienti dai pezzi delle rovine del Partito Conservatore britannico, che una volta contava 3 milioni di aderenti. Di questi 150.000, più della metà hanno più di 55 anni, il 70% è composto da uomini, […]
Categoria: Approfondimenti Mensili
La furia di Brexit potrebbe cancellare le conquiste secolari della Premier League con la conseguenza di alimentare il risentimento verso questa “scellerata” decisione.
Quando Maastricht e la speranza di vita, hanno deciso di entrare a gamba tesa in questo diritto sociale, più o meno tutte le nazioni dell’Unione Europea hanno in qualche modo allungato l’età pensionabile. La riluttanza francese ha rispedito al mittente tutti i tentativi. E’ tempo di un nuovo tremendo round.
La nuova moderna democrazia che si avvia al terzo decennio del nuovo millennio ci presenta i diritti “dei più uguali agli uguali”, una stirpe di patrioti maleodoranti che aspirano ad essere la tesi del popolo. Non sono apertamente Fascisti oppure Stalinisti, non sono fautori della monarchia come Maurras alla fine dell’Ottocento, ma sono dei mostri sacri della distorsione democratica.
E fu così che arrivò Boris. Un nome dal sapore sovietico di stirpe ucraina derivante da San Borio, principe di Kiev il cui onomastico si festeggia il 10 dicembre. Il Santo è il patrono della chiesa russa insieme a San Gleb.