La furia di Brexit potrebbe cancellare le conquiste secolari della Premier League con la conseguenza di alimentare il risentimento verso questa “scellerata” decisione.
Categoria: Geopolitica Europea
Quando Maastricht e la speranza di vita, hanno deciso di entrare a gamba tesa in questo diritto sociale, più o meno tutte le nazioni dell’Unione Europea hanno in qualche modo allungato l’età pensionabile. La riluttanza francese ha rispedito al mittente tutti i tentativi. E’ tempo di un nuovo tremendo round.
La nuova moderna democrazia che si avvia al terzo decennio del nuovo millennio ci presenta i diritti “dei più uguali agli uguali”, una stirpe di patrioti maleodoranti che aspirano ad essere la tesi del popolo. Non sono apertamente Fascisti oppure Stalinisti, non sono fautori della monarchia come Maurras alla fine dell’Ottocento, ma sono dei mostri sacri della distorsione democratica.
Boris Johnson deve tenere a mente le parole di Vladimiro Lenin, “Chi non sta da una parte o dall’altra della barricata, è la barricata.” Oppure quelle di Shakespeare: “UE o USA? Questo è il dilemma.” A pochi giorni dalla Brexit, il caso di una nave sonda il terreno per la politica estera futura di Londra.
A Parigi quattordici Paesi europei si sono trovati d’accordo nel redistribuire i migranti. Salvini non si presenta e il governo italiano respinge l’accordo. La litania non cambia: Bossi, Fini, Berlusconi e Salvini. La retorica contro gli immigrati paga e quindi meglio essere due di picche in Europa e non turbare l’addomesticato pubblico italiano.